Ascolta l'articolo |
Il brand deve essere “design della leadership”, come ripete da tempo Antonio Romano, fondatore di Inarea Identity & Design Network.
Il brand deve ridisegnare le relazioni dell’impresa con i suoi stakeholder, ponendo il suo “mondo azienda” al centro nella competizione e il più possibile inclusivo. Come il prodotto traccia la relazione che diventa “user experience”, il brand diventa una modalità di relazione: diventa “brand experience”. Il “mondo azienda” è fatto dall’impresa più i suoi stakeholder nella modalità delle relazioni che si costruiscono e dei valori/contenuti che si condividono.
E come ci ha insegnato Steve Jobs “Creatività è connettere cose”, prendere elementi che già esistono per fare qualcosa di nuovo e di utile: questoserve a trasformare la conoscenza in innovazione.
Il “mondo azienda” richiede una nuova comunicazione d’impresa. Non bisogna dimenticare che questa rivoluzione è accaduta per il nuovo ruolo acquisito dalla tecnologia digitale, che ha modificato la natura stessa delle relazioni. Non solo: ha modificato gli stessi perimetri merceologici; oggi possiamo parlare a buon diritto di metasettori, dove la merceologia tradizionale è modificata dalla novità digitale. In certi mercati la rivoluzione è più evidente: basti pensare al Fintech e all’Insurtech che hanno modificato i tradizionali mercati della finanza e delle assicurazioni. Ancora più evidente l’influenza della tecnologia digitale nell’evoluzione delle aziende e dei mercati dell’informatica (Ibm la prima, su tutti) e delle loro contaminazioni: come accaduto per General Electric, che partendo dall’elettricità, passando per l’automazione, l’intrattenimento, la finanza, la diagnostica, i motori, è autore e attore nell’evoluzione delle smart cities.